ALBERT SCHIESSEL

Catalogo per la mostra alla Galleria Schiessel di Friburgo – 8.11-21/12.1975
“Gala International” – anno XII – n° 74 – novembre 1975

Vidi per la prima volta – durante la Fiera Internazionale dell’Arte di Roma – nell’aprile di quest’anno, i quadri monocromi di Vittorio Guarnieri. Attrassero immediatamente la mia attenzione per la loro essenzialità intima e luminosità cromatica, che si rafforzò all’osservazione laterale. Chiesi al Pittore ferrarese, casualmente presente, una delucidazione sulla sua arte. Egli volle innanzitutto sapere se fossi un critico: i critici d’arte fino ad allora non avevano compreso l’intimo significato delle sue opere.
Guarnieri, che ora ha ventinove anni e vive a Bologna, nel cui Liceo Artistico attualmente insegna – segue da dodici anni la logica quale scienza pura, così come viene elaborata dal Prof. Franco Spisani. Questa filosofia si occupa di ricerche nello spazio puramente mentale, extraempirico. Lo Spisani ha formulato per primo nella “logica produttiva” il principio in base al quale esistono figurazioni che si automisurano mentre si autocostruiscono. Partendo da questo principio Guarnieri ha realizzato, graficamente, le cosiddette figure endometriche. Nella logica spisaniana la concezione dell’autosintesi e autogenerazione riveste un ruolo importante; in connessione ad essa l’Artista ha identificato un processo di formazione cromatica autosintetico, che deve essere chiamato rivoluzionario  (una scoperta che dapprima ritenni non credibile, quando me ne parlò a Roma, così come mi risultarono incredibili le sue spiegazioni sull “endometria”; in effetti ignoravo la dottrina dello Spisani che imparai a conoscere solo mesi dopo, dalla lettura dei suoi scritti).
Quando vidi, nello studio del Guarnieri – nel giugno di quest ‘anno -, per la prima volta come dipinse un quadro, compresi che esiste veramente un nuovo processo di formazione cromatica  – cioè autosintetico – da considerarsi radicalmente diverso, come pure nel procedimento dal vecchio processo di formazione cromatica. In quest’ultimo il grigio viene ottenuto dalla miscela dei toni bianco e nero, il verde dalla miscela dei colori giallo e blu….
La sintesi cromatico-guarneriana (vorrei denominare così quest’innovazione), si attua senza la miscelatura dei pigmenti per ottenere la fusione.
Il suo modo di fare pittura è il seguente: innanzi tutto, egli facendo uso dei colori primari e complementari, delinea sulla tela “figure” – anche endometriche -; poi, quando i pigmenti si sono essiccati, applica su tutta la superficie del quadro uno strato di bianco ad olio sul quale incide grafismi che sembrano una struttura. Nel momento della applicazione del colore ad olio, il bianco cambia la propria identità tonale in maniera varia: là dove il “tono” viene a trovarsi sul giallo del sottofondo, diventa leggermente verdognolo; sopra un certo rosso chiaro, verde più intenso; sopra un rosso intenso, grigio; …. sopra il nero, castano. Sopra lo sfondo giallo il colore ad olio – ne ho asportato un po’, con un dito, io stesso – era e resta verdognolo; sopra lo sfondo rosso scuro il colore ad olio  era e resta grigio: i colori, formatisi per autosintesi, mantengono la loro nuova identità.
Nelle risultanze cromatiche ultimative di questa pittura per autosintesi, il “colore”, si distribuisce con tonalità assolutamente uniforme ed estremamente delicata entro il supporto cromatico. Per tale ragione i quadri ad olio del Guarnieri posseggono una nuova qualità cromatica interna, che si sparge come un “profumo” su tutta la superficie del quadro.
Sono consapevole del fatto che una nuova tecnica oppure un nuovo procedimento non crea di per sé alcuna arte nuova e che per ottenere questa ci vuole la creatività formativa del pittore; Guarnieri la possiede. E’ uno dei pochissimi pittori dei quali si può dire a ragione che la sua è una pittura “analitica”, ovvero “fondamentale”.
Ferrara che vide l’inizio della “pittura metafisica” è divenuta, ora, il luogo che segna la nascita della “pittura endometrica”: il “Centro Attività Visive” del Palazzo Dei Diamanti di Ferrara ha onorato Guarnieri, nell’estate di quest’anno, con una grande mostra personale.