BIOGRAFIA

Vittorio Guarnieri nasce a Sabbioncello San Vittore di Ferrara nel 1946. Si diploma all’Istituto d’Arte Dosso Dossi di Ferrara e all’Accademia Belle Arti Clementina di Bologna; ha insegnato  nell’Istituto d’Arte e nel Liceo Artistico di questa città.

Dal 1963 s’interessa alla Logica Produttiva e all’Endometria Spisaniana, trovando in esse, successivamente, uno stimolante motivo per il proprio lavoro d’artista, esposto, dal ’68 al ’73, in qualche rara personale. Le prime risultanze endoartistiche le ottiene, fra il 1964 e il 1965, con precisi interventi segnici interni alle superfici di gommapiuma e con le particolari stesure cromatiche delle cere su carta.

Sono del 1965 i primi studi sul colore a carattere endometrico, messi a punto dal 1969 al 1972 in tre serie di diciotto tempere ciascuna – presentate nel 1973 in un’articolata personale alla Galleria Trianon di Bologna – fra le quali diciotto evidenziano precise sintesi pittoriche di tipo extraesperienziale.

Sono invece del 1968 i suoi primi quadri bianchi, grigi e neri “dedicati a Paul Klee”; successivamente realizza il primo ciclo grafico di Figure Endometriche, pubblicato nel 1972 da Franco Spisani nel proprio volume Significato e Struttura del Tempo.

Profondo conoscitore del razionalismo europeo, nel 1970, Guarnieri, compie uno studio sul pensiero teorico di Paul Klee,con specifico riferimento alle esperienze didattiche concretate a Weimar e a Dessau fra il 1920 e il 1925.

Nel 1971 entra a far parte della Commissione preposta ai Musei d’Arte Moderna e Centro Attività Visive del Comune di Ferrara. Dal 1971 al 1977 coordina la Sezione di Estetica del Centro Superiore di Logica e Scienze Comparate di Bologna.

Nel 1973 è invitato, da Giorgio Cortenova, alla mostra internazionale d’arte Un Futuro Possibile – Nuova Pittura, allestita al Centro Attività Visive del Palazzo dei Diamanti di Ferrara e Rocca Sforzesca di Imola.

Nel gennaio del 1974, presentato in catalogo da Giorgio Cortenova, espone alla Galleria Ferrari di Verona ventun dipinti monocromi, di cm.95×95 – 1973, nei quali, per procedimento azzerante il pigmento, anticipa i presupposti pittorici del monocromatismo policromatico. Nello stesso anno pubblica, nel n°9 di Rassegna Internazionale di Logica, diretta da Franco Spisani, il primo articolo propedeutico sull’Autocostruzione delle figure endometriche. Successivamente, in occasione delle celebrazioni per il Quinto Centenario della Nascita di Ludovico Ariosto, è invitato da Franco Farina a partecipare alla Rassegna Illustrazioni Dal ”Furioso” al Centro Attività Visive del Palazzo dei Diamanti di Ferrara.

I primi mesi del 1975 li dedica alla pubblicazione, in varie riviste d’arte, di una serie di articoli nei quali puntualizza la propria ricerca pittorica sull’Endometria con precise dichiarazioni di poetica a carattere extraempirico. Nel marzo del ’75 partecipa a La Nuova Generazione della X Quadriennale d’Arte in Roma e alla Inco Art 75 presentato dalla Galleria romana International Arts. Successivamente, nel mese di maggio, la Galleria bolognese Nucleo gli espone nove dipinti monocromi all’Arte Fiera ’75 di Bologna.

All’artista ferrarese è stata allestita, nel giugno-settembre, una personale al Centro Attività Visive del Palazzo dei Diamanti in Ferrara, presentato in catalogo da Franco Farina e da Franco Spisani; nel novembre dello stesso anno, a cura di Albert Schiessel e Franco Spisani, una personale nelle sale della Galleria tedesca Johanna Schiessel in Freiburg: è il periodo in cui viene riconosciuta per la prima volta la Pittura Endometrica.

Nel marzo del 1976 la Galleria romana International Arts gli espone dieci dipinti alla Expo Arte di Bari. In giugno del medesimo anno partecipa ad Art 7’76 di Basilea, presentato, con una personale, dalla Galleria tedesca Johanna Schiesselin Freiburg. Sempre nel ’76 realizza il secondo ciclo grafico di Figure Endometriche pubblicato, nel ’77, da Franco Spisani nel proprio volume Implicazione, Endometria, Universo del Discorso.

Nei primi mesi del 1977 è invitato, dal Cayc di Buenos Aires, al VII international open encounter on video tenutosi alla Fondazione Joan Mirò di Barcellona e, dall’Istituto d’Arte Contemporanea di Montreal, alla manifestazione itinerante 03 23 03, tenutasi a Montreal, e a Ottawa, nel Museo Nazionale del Canada.

Per queste manifestazioni realizza, in collaborazione col Centro Video del Palazzo dei Diamanti in Ferrara, il videotape “METAMORFOSI TONALI” — definitivamente ad Ottawa nel Museo Nazionale del Canada – nel quale vengono ulteriormente stabiliti e, ad un tempo, separati i termini logico-produttivi del ‘discorso’ endoartistico: le metamorfosi automisurative dell’Endometria dalle metamorfosi autocromatiche e figurative dell’Endopittura. 

Nell’aprile del medesimo anno, presentato in catalogo da Franco Spisani, una personale alla Galleria International Arts di Roma che, nel mese di giugno, gli organizza uno stand ad Arte Fiera ’77 in Bologna. In ottobre Gualtiero De Santi lo presenta nel catalogo della personale alla Galleria Vinciana di Milano, ripetuta, in dicembre, alla Galleria Plurima1 di Udine. Inoltre partecipa, su invito, al Premio Pontano di Napoli.

Nell’ottobre del 1979 aderisce al saggio critico-iconografico 90 Künstler aus Europa (90 artisti europei), pubblicato, nell’agosto 1980, sulla rivista Schwarz auf Weiss (Nero su Bianco) di Düsseldorf da Elsie Spitmann.

Nel marzo del 1980 la direzione del Palazzo dei Diamanti di Ferrara, lo invita alla “rassegna di opere su carta degli Operatori estetici ferraresi” nelle città di Swansea in Gran Bretagna e di Mannheim in Germania; mentre, nel mese di aprile, è presente alla rassegna Videoarte a Palazzo dei Diamanti 1973-1979, allestita da Janus, nei Saloni espositivi della Camera di Commercio di Torino.

Nel gennaio del 1981, al Centro Video del Palazzo Dei Diamanti di Ferrara, realizza il secondo videotape “METAMORFOSI FIGURATIVE”, dove rende noto il metodo operativo col quale ottiene figurazioni interne alle superfici di gommapiuma. Nel mese di aprile una personale all’International Arts di Roma, dove unitamente ufficializza i contenuti endofigurativi delle gommepiume, dei dipinti ad olio su tela e delle cere su carta.  Nel giugno del medesimo anno, ad Art 12’81 di Basilea, la Galleria romana International Arts gli organizza una personale, nella quale espone solo gommepiume. Alla fine dell’anno viene pubblicato dall’Ente Bolognese Manifestazioni Artistiche “Regesto 70 – Percorsi della ricerca artistica in Emilia-Romagna 1970/1980”. Questo testo vuole essere un’indagine informativa sulle più recenti esperienze in Emilia Romagna.

Nel gennaio del 1982 è invitato ad esporre, alla rassegna spagnola (Bilbao) Arteder’82, nelle sezioni di Dibujo, Grabado, Fotografia; mentre nel mese di giugno, la Galleria romana International Arts  lo presenta, ad Art 13’82 di Basilea, con una personale di sole gommepiume. In novembre, il Circolo Artistico Il Navile di Bologna gli organizza una personale con fotografie, acqueforti e litografie nelle quali vengono ulteriormente ampliati i contenuti delle gommepiume. In questo anno viene segnalato da Giorgio Ruggeri nel Catalogo dell’Arte Moderna Italiana Bolaffi n°17, che gli riconosce “un lavoro originale che spazia in nuove sintesi di luce e colore”.

Nel gennaio del 1982 è invitato ad esporre, alla rassegna spagnola (Bilbao) Arteder’82, nelle sezioni di Dibujo, Grabado, Fotografia; mentre nel mese di giugno, la Galleria romana International Arts  lo presenta, ad Art 13’82 di Basilea, con una personale di sole gommepiume. In novembre, il Circolo Artistico Il Navile di Bologna gli organizza una personale con fotografie, acqueforti e litografie nelle quali vengono ulteriormente ampliati i contenuti delle gommepiume. In questo anno viene segnalato da Giorgio Ruggeri nel Catalogo dell’Arte Moderna Italiana Bolaffi n°17, che gli riconosce “un lavoro originale che spazia in nuove sintesi di luce e colore”.

In maggio-giugno 1983 è invitato da Giorgio Di Genova, alla rassegna Bianco Semaforo dell’Arte, organizzata dall’Assessorato alla Cultura della Regione Puglia nelle sale del Palazzetto dell’Arte in Foggia.

In luglio-settembre 1984 Floriano De Santi lo invita alla rassegna Segni Paralleli organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Venezia nelle sale di Cà Vendramin Calergi e nelle sale del Museo Civico di Città di Castello -Perugia.  In dicembre l’Amministrazione Comunale di Castel San Pietro di Bologna gli organizza una personale allestita nella Saletta Comunale d’Esposizione, con i suoi ultimi lavori che, nel gennaio 1985, verranno esposti, unitamente ad opere precedenti, alla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Forti in Verona, a cura di Giorgio Cortenova.

Nel marzo 1986 è presente all’Arte Fiera di Bari, con la Cooperativa Punto Zero di Taranto – che presenta una collana di multipli ceramici policromi “Gli Ori di Taranto” – con una formella di cm.33×33 nella quale elabora decorativamente la caratteristica architettonica della facciata della Cattedrale di Taranto. In maggio Sylvia Franchi lo invita alla rassegna “Materia in movimento” allestita alla Galleria Artivisive di Roma, dove espone alcune gommepiume.

Nel dicembre ’86 – gennaio ’87, a San Severo di Foggia, è invitato all’OttavaBiennale Nazionale di Pittura 1986”.

Nel 1989 è presente alla rassegna Artisti Bolognesi, organizzata da Mauro Manara, presso la Saletta Comunale d’Esposizione a Castel San Pietro di Bologna.

Nel febbraio 2004 è presente alla rassegna Orizzonti Aperti allestita, da Giorgio Cortenova, alla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Forti in Verona.

Nel 2009 viene pubblicato dall’Edizioni Bora il tomo 2° – Generazione Anni Quaranta della “Storia dell’Arte Italiana del ‘900”, a cura di Giorgio Di Genova, che sintetizza e sottolinea la ricerca segnico-cromatica operata da Vittorio Guarnieri nel corso degli anni.

Dagli anni ’90 ci sono stati dei momenti che l’autore ha trascorso in silenzio, lontano da eventi pubblici, ma nei quali mai ha interrotto il proprio operato, condotto sempre con passione e tenacia.

Negli anni dal 2015 al 2018 partecipa ad una serie di mostre collettive di vario tema e pubblica, in testi d’arte contemporanea, opere realizzate in tempi diversi. La fisionomia che caratterizza il lavoro dei curatori (G.Di Genova, E.Le Pera, M. Vitiello) che hanno seguito la realizzazione di queste manifestazioni collettive, risiede nella volontà di presentare, registrare e confrontare personalità nuove e diverse espressioni linguistiche. Fra queste manifestazioni si distingue “Guardare Oltre 1980-1990” a cura di Sandro Malossini che presenta una rilettura e un ricordo del decennio vissuto dalla città di Bologna in cui anche Guarnieri rientra con un’opera realizzata in quegli anni. L’opera esposta documenta quanto è stato importante per Guarnieri -ma ancora oggi lo è- orientare la ricerca in ambiti diversi e con materiali anche insoliti, per scoprire le più intime e potenziali virtualità che l’atto’ -o il ‘gesto’- può generare.

Nel 2018 è stato premiato, nella sezione di scultura, alla prima edizione del “Rospigliosi Art Prize” ideato dall’Associazione L’AVUGI con la direzione artistica di Tiziano Todi, della Galleria Vittoria di Roma. Il rilievo plastico presentato in questa manifestazione si colloca in quell’ambito in cui, sgombrato il campo dai problemi di una comunicazione di ‘fatti’, è la meditazione sugli elementi visivi primari che assume valore e funzione specifica. La luce, i movimenti di luce sono studiati secondo scansioni che si realizzano in piani opposti e simmetrici, vuoto e pieno, positivo e negativo determinando il risultato di una vibrazione articolatissima.

Ancora in questi anni partecipa a “Mondi Possibili”, e “Nella Foresta dei Simboli”. Si tratta di temi che connotano una originale iniziativa di Tiziana Todi (Roma) e Anna Boschi (Bologna), con la Biblioteca Comunale di Sant’Oreste (Roma). Le mostre sono caratterizzate esclusivamente da opere di piccolo formato e spedite per posta “Mail Art”; ad esse l’autore partecipa con curiosità e spensieratezza.

Poi giungono tempi particolarmente difficili per tutti. Dal 2020 la pandemia ha costretto al confronto con situazioni ed eventi che pensavamo appartenere ad un lontano passato. Occorre restare fermi, in casa, isolati …; ma la tecnologia viene in soccorso e permette di mettere a punto una attività virtuale. Anche Guarnieri partecipa a queste “mostre virtuali” (LO STUDIO DELL’ARTISTA e ANTI VIRUS a cura di S. Malossini, QUINTETTO D’ARTE a cura di G. Di Genova e C. Guidi) frequentate da coloro che hanno dimestichezza con questa nuova tecnologia, ma i cui visitatori rimangono sconosciuti all’artista. È una situazione tutta da scoprire, valutare, capire, ma è senza dubbio una nuova e futura possibilità di dialogo.

BIOGRAFIA

Vittorio Guarnieri nasce a Sabbioncello San Vittore di Ferrara nel 1946. Si diploma all’Istituto d’Arte Dosso Dossi di Ferrara e all’Accademia Belle Arti Clementina di Bologna; ha insegnato  nell’Istituto d’Arte e nel Liceo Artistico di questa città.
Dal 1963 s’interessa alla Logica Produttiva e all’Endometria Spisaniana, trovando in esse, successivamente, uno stimolante motivo per il proprio lavoro d’artista, esposto, dal ’68 al ’73, in qualche rara personale. Le prime risultanze endoartistiche le ottiene, fra il 1964 e il 1965, con precisi interventi segnici interni alle superfici di gommapiuma e con le particolari stesure cromatiche delle cere su carta.
Sono del 1965 i primi studi sul colore a carattere endometrico, messi a punto dal 1969 al 1972 in tre serie di diciotto tempere ciascuna -presentate nel 1973 in un’articolata personale alla Galleria Trianon di Bologna- fra le quali diciotto evidenziano precise sintesi pittoriche di tipo extraesperienziale.
Sono invece del 1968 i suoi primi quadri bianchi, grigi e neri “dedicati a Paul Klee”; successivamente realizza il primo ciclo grafico di Figure Endometriche, pubblicato nel 1972 da Franco Spisani nel proprio volume Significato e Struttura del Tempo.
Profondo conoscitore del razionalismo europeo, nel 1970, Guarnieri, compie uno studio sul pensiero teorico di Paul Klee, con specifico riferimento alle esperienze didattiche concretate a Weimar e a Dessau fra il 1920 e il 1925.
Nel 1971 entra a far parte della Commissione preposta ai Musei d’Arte Moderna e Centro Attività Visive del Comune di Ferrara. Dal 1971 al 1977 coordina la Sezione di Estetica del Centro Superiore di Logica e Scienze Comparate di Bologna.
Nel 1973 è invitato, da Giorgio Cortenova, alla mostra internazionale d’arte Un Futuro Possibile – Nuova Pittura, allestita al Centro Attività Visive del Palazzo dei Diamanti di Ferrara e Rocca Sforzesca di Imola.
Nel gennaio del 1974, presentato in catalogo da Giorgio Cortenova, espone alla Galleria Ferrari di Verona ventun dipinti monocromi, di cm.95×95 – 1973, nei quali, per procedimento azzerante il pigmento, anticipa i presupposti pittorici del monocromatismo policromatico. Nello stesso anno pubblica, nel n°9 di Rassegna Internazionale di Logica, diretta da Franco Spisani, il primo articolo propedeutico sull’Autocostruzione delle figure endometriche. Successivamente, in occasione delle celebrazioni per il Quinto Centenario della Nascita di Ludovico Ariosto, è invitato da Franco Farina a partecipare alla Rassegna Illustrazioni Dal ”Furioso” al Centro Attività Visive del Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
I primi mesi del 1975 li dedica alla pubblicazione, in varie riviste d’arte, di una serie di articoli nei quali puntualizza la propria ricerca pittorica sull’Endometria con precise dichiarazioni di poetica a carattere extraempirico. Nel marzo del ’75 partecipa a La Nuova Generazione della X Quadriennale d’Arte in Roma e alla Inco Art 75 presentato dalla Galleria romana International Arts. Successivamente, nel mese di maggio, la Galleria bolognese Nucleo gli espone nove dipinti monocromi all’Arte Fiera ’75 di Bologna.  All’artista ferrarese è stata allestita, nel giugno-settembre, una personale al Centro Attività Visive del Palazzo dei Diamanti in Ferrara, presentato in catalogo da Franco Farina e da Franco Spisani; nel novembre dello stesso anno, a cura di Albert Schiessel e Franco Spisani, una personale nelle sale della Galleria tedesca Johanna Schiessel in Freiburg: è il periodo in cui viene riconosciuta per la prima volta la Pittura Endometrica.
Nel marzo del 1976 la Galleria romana International Arts gli espone dieci dipinti alla Expo Arte di Bari. In giugno del medesimo anno partecipa ad Art 7’76 di Basilea, presentato, con una personale, dalla Galleria tedesca Johanna Schiessel in Freiburg. Sempre nel ’76 realizza il secondo ciclo grafico di Figure Endometriche pubblicato, nel ’77, da Franco Spisani nel proprio volume Implicazione, Endometria, Universo del Discorso.
Nei primi mesi del 1977 è invitato, dal Cayc di Buenos Aires, al VII international open encounter on video tenutosi alla Fondazione Joan Mirò di Barcellona e, dall’Istituto d’Arte Contemporanea di Montreal, alla manifestazione itinerante 03 23 03, tenutasi a Montreal, e a Ottawa, nel Museo Nazionale del Canada. Per queste manifestazioni realizza, in collaborazione col Centro Video del Palazzo dei Diamanti in Ferrara, il videotape “METAMORFOSI TONALI” — definitivamente ad Ottawa nel Museo Nazionale del Canada – nel quale vengono ulteriormente stabiliti e, ad un tempo, separati i termini logico-produttivi del ‘discorso’ endoartistico: le metamorfosi automisurative dell’Endometria dalle metamorfosi autocromatiche e figurative dell’Endopittura.  Nell’aprile del medesimo anno, presentato in catalogo da Franco Spisani, una personale alla Galleria International Arts di Roma che, nel mese di giugno, gli organizza uno stand ad Arte Fiera ’77 in Bologna. In ottobre Gualtiero De Santi lo presenta nel catalogo della personale alla Galleria Vinciana di Milano, ripetuta, in dicembre, alla Galleria Plurima1 di Udine. Inoltre partecipa, su invito, al Premio Pontano di Napoli.
Nell’ottobre del 1979 aderisce al saggio critico-iconografico 90 Künstler aus Europa (90 artisti europei), pubblicato, nell’agosto 1980, sulla rivista Schwarz auf Weiss (Nero su Bianco) di Düsseldorf da Elsie Spitmann.
Nel marzo del 1980 la direzione del Palazzo dei Diamanti di Ferrara, lo invita alla “rassegna di opere su carta degli Operatori estetici ferraresi” nelle città di Swansea in Gran Bretagna e di Mannheim in Germania; mentre, nel mese di aprile, è presente alla rassegna Videoarte a Palazzo dei Diamanti 1973-1979, allestita da Janus, nei Saloni espositivi della Camera di Commercio di Torino.
Nel gennaio del 1981, al Centro Video del Palazzo Dei Diamanti di Ferrara, realizza il secondo videotape “METAMORFOSI FIGURATIVE”, dove rende noto il metodo operativo col quale ottiene figurazioni interne alle superfici di gommapiuma. Nel mese di aprile una personale all’International Arts di Roma, dove unitamente ufficializza i contenuti endofigurativi delle gommepiume, dei dipinti ad olio su tela e delle cere su carta.  Nel giugno del medesimo anno, ad Art 12’81 di Basilea, la Galleria romana International Arts gli organizza una personale, nella quale espone solo gommepiume. Alla fine dell’anno viene pubblicato dall’Ente Bolognese Manifestazioni Artistiche “Regesto 70 – Percorsi della ricerca artistica in Emilia-Romagna 1970/1980”. Questo testo vuole essere un’indagine informativa sulle più recenti esperienze in Emilia Romagna.
Nel gennaio del 1982 è invitato ad esporre, alla rassegna spagnola (Bilbao) Arteder’82, nelle sezioni di Dibujo, Grabado, Fotografia; mentre nel mese di giugno, la Galleria romana International Arts  lo presenta, ad Art 13’82 di Basilea, con una personale di sole gommepiume. In novembre, il Circolo Artistico Il Navile di Bologna gli organizza una personale con fotografie, acqueforti e litografie nelle quali vengono ulteriormente ampliati i contenuti delle gommepiume. In questo anno viene segnalato da Giorgio Ruggeri nel Catalogo dell’Arte Moderna Italiana Bolaffi n°17, che gli riconosce “un lavoro originale che spazia in nuove sintesi di luce e colore”.
In maggio-giugno 1983 è invitato da Giorgio Di Genova, alla rassegna Bianco Semaforo dell’Arte, organizzata dall’Assessorato alla Cultura della Regione Puglia nelle sale del Palazzetto dell’Arte in Foggia.
In luglio-settembre 1984 Floriano De Santi lo invita alla rassegna Segni Paralleli organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Venezia nelle sale di Cà Vendramin Calergi e nelle sale del Museo Civico di Città di Castello -Perugia.  In dicembre l’Amministrazione Comunale di Castel San Pietro di Bologna gli organizza una personale allestita nella Saletta Comunale d’Esposizione, con i suoi ultimi lavori che, nel gennaio 1985, verranno esposti, unitamente ad opere precedenti, alla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Forti in Verona, a cura di Giorgio Cortenova.
Nel marzo 1986 è presente all’Arte Fiera di Bari, con la Cooperativa Punto Zero di Taranto – che presenta una collana di multipli ceramici policromi “Gli Ori di Taranto” – con una formella di cm.33×33 nella quale elabora decorativamente la caratteristica architettonica della facciata della Cattedrale di Taranto. In maggio Sylvia Franchi lo invita alla rassegna “Materia in movimento” allestita alla Galleria Artivisive di Roma, dove espone alcune gommepiume.
Nel dicembre ’86 – gennaio ’87, a San Severo di Foggia, è invitato all’OttavaBiennale Nazionale di Pittura 1986”.
Nel 1989 è presente alla rassegna Artisti Bolognesi, organizzata da Mauro Manara, presso la Saletta Comunale d’Esposizione a Castel San Pietro di Bologna.
Nel febbraio 2004 è presente alla rassegna Orizzonti Aperti allestita, da Giorgio Cortenova, alla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Forti in Verona.
Nel 2009 viene pubblicato dall’Edizioni Bora il tomo 2° – Generazione Anni Quaranta della “Storia dell’Arte Italiana del ‘900”, a cura di Giorgio Di Genova, che sintetizza e sottolinea la ricerca segnico-cromatica operata da Vittorio Guarnieri nel corso degli anni.
Dagli anni ’90 ci sono stati dei momenti che l’autore ha trascorso in silenzio, lontano da eventi pubblici, ma nei quali mai ha interrotto il proprio operato, condotto sempre con passione e tenacia.
Negli anni dal 2015 al 2018 partecipa ad una serie di mostre collettive di vario tema e pubblica, in testi d’arte contemporanea, opere realizzate in tempi diversi. La fisionomia che caratterizza il lavoro dei curatori (G.Di Genova, E.Le Pera, M. Vitiello) che hanno seguito la realizzazione di queste manifestazioni collettive, risiede nella volontà di presentare, registrare e confrontare personalità nuove e diverse espressioni linguistiche. Fra queste manifestazioni si distingue “Guardare Oltre 1980-1990” a cura di Sandro Malossini che presenta una rilettura e un ricordo del decennio vissuto dalla città di Bologna in cui anche Guarnieri rientra con un’opera realizzata in quegli anni. L’opera esposta documenta quanto è stato importante per Guarnieri -ma ancora oggi lo è- orientare la ricerca in ambiti diversi e con materiali anche insoliti, per scoprire le più intime e potenziali virtualità che l’atto’ -o il ‘gesto’- può generare.
Nel 2018 è stato premiato, nella sezione di scultura, alla prima edizione del “Rospigliosi Art Prize” ideato dall’Associazione L’AVUGI con la direzione artistica di Tiziano Todi, della Galleria Vittoria di Roma. Il rilievo plastico presentato in questa manifestazione si colloca in quell’ambito in cui, sgombrato il campo dai problemi di una comunicazione di ‘fatti’, è la meditazione sugli elementi visivi primari che assume valore e funzione specifica. La luce, i movimenti di luce sono studiati secondo scansioni che si realizzano in piani opposti e simmetrici, vuoto e pieno, positivo e negativo determinando il risultato di una vibrazione articolatissima.
Ancora in questi anni partecipa a “Mondi Possibili”, e “Nella Foresta dei Simboli”. Si tratta di temi che connotano una originale iniziativa di Tiziana Todi (Roma) e Anna Boschi (Bologna), con la Biblioteca Comunale di Sant’Oreste (Roma). Le mostre sono caratterizzate esclusivamente da opere di piccolo formato e spedite per posta “Mail Art”; ad esse l’autore partecipa con curiosità e spensieratezza.
Poi giungono tempi particolarmente difficili per tutti. Dal 2020 la pandemia ha costretto al confronto con situazioni ed eventi che pensavamo appartenere ad un lontano passato. Occorre restare fermi, in casa, isolati …; ma la tecnologia viene in soccorso e permette di mettere a punto una attività virtuale. Anche Guarnieri partecipa a queste “mostre virtuali” (LO STUDIO DELL’ARTISTA e ANTI VIRUS a cura di S. Malossini, QUINTETTO D’ARTE a cura di G. Di Genova e C. Guidi) frequentate da coloro che hanno dimestichezza con questa nuova tecnologia, ma i cui visitatori rimangono sconosciuti all’artista. È una situazione tutta da scoprire, valutare, capire, ma è senza dubbio una nuova e futura possibilità di dialogo.