Catalogo per la mostra alla Galleria International Arts di Roma nel 1981
Gala International – anno XVIII – n° 101 – ottobre/novembre 1981
“ENDOPITTURA” – “ENDOARTE: METAMORFOSI FIGURATIVE”
Rari i momenti, del proprio presente artistico, nei quali viene prontamente riconosciuta la produttività modificatrice di certi atti creativi; non rari, però, gli artisti che hanno e stanno rappresentando, nell’evoluzione del pensiero estetico, una parte non inferiore a quella espressa, in altre sedi, dagli studiosi e dagli stessi filosofi.
Da tempo, tuttavia, è stato opportunamente avvertito che una radicale evoluzione artistica veniva a compiersi quando, nel cogliere l’essenza di un mondo figurale che sta oltre l’esperimento, si realizzava quella pittura conforme alla determinazione extraempirica della realtà di un pensiero logicale, che, indagando se stesso, la determinava, e la determina, nella concretezza di una riduzione dell’arte a costruzione della mente *.
Il pensiero endoartistico trascorreva e trascorre oltre il prisma dei fenomeni quotidiani; e, ormai da anni, si è al nuovo corso di quel metodo pittorico che, mai nutrito miseramente di ciò che gli è estraneo, s’invera all’arte aprendo a nuove esperienze. Numerosi ed eccellenti ragguagli, scritti a suo tempo il meno tecnicamente possibile, hanno contribuito a ridurre la distanza che separa l’Endoarte, da coloro che si dedicano a letture e a cose non intrinseche alle poetiche e alle indicazioni che derivano, e derivavano, dagli orientamenti logici più avanzati.
Dopo aver intrapreso il brusco ed opportuno cammino verso la depurazione dei propri mezzi espressivi, era giusto convergere essenze dell’Endometria Spisaniana a quelle grandi e semplici idee direttrici del nuovo far pittura, ritenute sempre di capitale importanza per la vita e il progresso artistico del proprio operare. Così, ripercorrendo tale passato sino ad incontrare la ricchezza di un contenuto e l’essenza di una realtà della Logica Produttiva, quelle risultanze mi appaiono, ancor oggi, in una prospettiva più compiuta e ricca di un nuovo valore estetico.
Quello stile, che nella sua apparizione era stato visto come una sorta di innocuo misticismo privo di qualsiasi significato, non ha perduto la possibilità di rendersi attuabile e di autoconcatenarsi, nell’armonico tutt’uno di spazio-luce-essenza-colore, con l’incessante reviviscenza dei propri universi produttivi, allora, investiti, non soltanto da chi scrive, come condizione indispensabile per la durevolezza della Pittura Endometrica.
L’Endopittura, distanziata dal presente per cavalcare il proprio futuro, già si allontanava dalla crisi contingente ancor quando in arte, e non solo tra la critica, artatamente si tentava di prevaricarne le origini e le premesse, le poetiche e le oggettive condizioni di leggibilità per un tale orientamento. Già traeva, dal suo interno, linfa vitale per quel movimento praticato sempre nella terra di nessuno, ma elegantemente sincrono con quella sorta di spazio, logicale e depurato, mai apparsomi come deserto ferale, bensì come latore intimo di quei contenuti che davano e danno luogo ad un’arte dell’endon, dell’interno, dell’extraesperienziale. D’altronde, si doveva intuire molto tempo prima che “la nuova prospettiva dell’arte nasce negli interspazi scalfiti al di sotto della radice del fenomeno, in un campo illimitato d’azione”, fuori dai semplici rapporti analogici di chi ancor oggi, truccato da selvaggio, mercanteggia il ritorno concettuale di un ludico passato e lontana da chi, ancor oggi, crede soltanto in un’arte che non interrogata, o stranamente interpretata, non può altro che negare se stessa. Non bisogna tuttavia immaginare che l’unica occupazione dell’Endopittura, questa ancella dell’arte, sia soltanto di respirare prezioso profumo dall’Endometria; e se in certe occasioni quest’ancella ha colto essenze dalle connotazioni scientifiche di quel nuovo pensiero, è apparsa sempre un’indigente molto altera, che non ha mai accettato nessun favore dalla sorella più ricca senza pagare ciò che riceveva.
L’Endopittura, al di sopra della sua oggettiva applicabilità nel corpo sociale, possiede una luce e una sapienza proprie e, intimamente, ricompensa ogni essere umano intelligente che arriva a cogliere un raggio esistenziale di ciò che essa è in sé. Certo, lo scopo è quello di condurre alle idee direttrici che dominano presentemente il campo d’azione endopittorico, affinché vi si possa giungere non soltanto con gli attestati di chi, per ora, ne ebbe l’iniziativa: sebbene si pensasse, e si pensa, non essendo ulteriormente divulgate le poetiche della propria opera non saranno mai comprese, nemmeno da un potenziale fruitore; lo ricordino quegli ‘addetti’ che freneticamente da anni etichettando argute strategie, spiazzano anche gli artisti facendoli vagare per le vie dell’arte.
Non si tratta della vecchia dottrina dell’arte per l’arte; un simile avviso, qui, sarebbe fuor di luogo: ma della vitalità di un pensiero insito in quell’arte che si autoconfigura e si autocromatizza, mentre con un uno o più ‘atti’ la s’interroga. Quindi, non sarà male ripetere, per arrestare inutili pigrizie, timori, soprusi e reticenze, che le idee fondamentali dell’Endoarte, tessute pazientemente in questi ultimi quindici anni, sono semplici, illimitate: e chiunque, ora, può giudicarle degne di essere comprese e amate, in sé, per la loro produttiva bellezza. Tutto sta nel porvi vivo interesse e umile attenzione. L’assimilazione di queste idee vivificatrici risultava, e risulta, rinfrescante come in un caldo giorno d’estate sorseggiare acqua pura alla fonte e, credo, genuina sorgente d’ispirazione per chi soltanto ora intraprende, o intraprenderà, il cammino leggero di un’arte endometricamente viva. Ormai nessuno può ignorarla; e l’eventuale configurarsi di una critica che voglia riporre l’esegesi dell’arte “morta”, deve farne conto. Del resto se, come si dice, Platone avesse scritto all’ingresso della sua Accademia: “E’ proibito entrare a chi non sa la Geometria”, nessuno me ne voglia se già qualcuno, fra tanta gente entrata dalla mia porta senza sapere di Endometria, apprezza e condivide le risultanze estetiche dell’Endopittura.
Bologna, febbraio 1981
Vittorio Guarnieri
(*) Cfr.F.SPISANI, Lo Spazio nella Pittura di Vittorio Guarnieri, Bologna, 1970; ripubblicato in catalogo GALERIE SCHIESSEL, Freiburg i. Br., 1975. * V.GUARNIERI, Nuovi Ritmi Posizionali del Colore; Fasi Musicali Cromo Endometriche, in catalogo GALLERIA TRIANON, Bologna, 1973. * V. GUARNIERI, Arte e Endometria, in UVZETA, Catania, maggio 1974. * V.GUARNIERI, L’Autocostruzione delle Figure Endometriche, in RASSEGNA INTERNAZIONALE DI LOGICA, Bologna, dicembre 1974, ripubblicato in Catalogo CENTRO ATTIVITA’ VISIVE PALAZZO DEI DIAMANTI, Ferrara, 1975. * V. GUARNIERI, Dall’Endometria per un’essenza pittorica, in ICONOGRAFIA, Roma, febbraio 1975; ripubblicato nel mio Catalogo EXPOARTE, Bari 1976. * V. GUARNIERI, Endometria e Colore, in Catalogo INCO ART 75, Roma, 1975. * G. DE SANTI, Essenze Pittoriche dall’Endometria, nel mio Catalogo ARTE FIERA 75, Bologna, 1975; ripubblicato in CASA ARREDAMENTO E GIARDINO, Milano, maggio 1977. * F. SPISANI, Pittura Endometrica, in Catalogo CENTRO ATTIVITA’ VISIVE PALAZZO DEI DIAMANTI, Ferrara, 1975; ripubblicato in GALA INTERNATIONAL, Milano, novembre 1975. * A. SCHIESSEL, Quadri di Vittorio Guarnieri, in Catalogo GALERIE SCHIESSEL, Freiburg i. Br., 1975; ripubblicato in GALA INTERNATIONAL, Milano, novembre 1975. * F. SPISANI, Avanguardia Endometrica, nel mio Catalogo ART 7 ’76, Basilea, 1976. * F. DE SANTI, Essenze Pittoriche dell’Endometria, in BRESCIA OGGI, Brescia, 1977. * F. GUALDONI, Vittorio Guarnieri: Endometria nella Pittura, in GALA INTERNATIONAL, Milano, maggio 1977. * M.N. VARGA, Trasformazioni di Vittorio Guarnieri, in GALA INTERNATIONAL, Milano, giugno-luglio 1977. * G.DE SANTI, Motivazioni e senso dell’opera d Vittorio Guarnieri, in EDIZIONI DELLA GALLERIA VINCIANA, Milano, 1977. * V. GUARNIERI, Linee di una Pittura Endometrica, in EDIZIONI DELLA GALLERIA VINCIANA, Milano, 1977; ripubblicato in Catalogo GALLERIA PLURIMA 1, Udine, 1977 e in SPAZIO ALTERNATIVO, Biella, dicembre 1977. * F. GUALDONI, Vittorio Guarnieri: Logica e Pittura, in SPAZIO SPAZIO, Milano, dicembre 1977. * V. GUARNIERI, Metamorfosi Tonali, nel volume di JANUS, VIDEOARTE A PALAZZO DEI DIAMANTI 1973-1979, Torino 1980. * V. GUARNIERI, Endon: Metamorfosi Figurative, CENTRO VIDEO PALAZZO DEI DIAMANTI, Ferrara, 1981.